La nuova versione base con una batteria migliorata e il nuovo modello “Lite”– che rinuncia al collegamento con la TV per offrire un’esperienza da console portatile – sono degli ottimi incentivi per decidersi ad entrare nel mondo Nintendo Switch.
Siete tra i nuovi utenti e vi trovate spaesati ed incerti sui primi giochi da giocare? Siete ancora indecisi sull’acquisto della console, magari non del tutto convinti sulla qualità dei giochi che potrete giocare? Questa guida fa per voi!
Una lista di dieci consigli sui titoli imprescindibili da giocare su Nintendo Switch.
Non sono necessariamente i dieci giochi migliori in freddi termini numerici, ma sono quei titoli che meglio rappresentano la variegata libreria della console e che non possono mancare in una collezione degna di questo nome.
Visto che alcune delle nostre guide comprendono consigli specifici sui giochi indipendenti, questa lista non includerà questa tipologia di giochi; quindi validissimi da Top-Ten come Hollow Knight, Dead Cells, Gris, Owlboy, Steamwold Quest e tanti altri non ci saranno. Intanto, con questa mossa audace, ve li ho elencati lo stesso.
Quello che ne viene fuori, come da tradizione Nintendo, è l’assoluto dominio dei giochi sviluppati direttamente (o da studi legati a doppio filo) dalla casa di Kyoto. Un’abitudine comunque oramai consolidata per tutte le console Nintendo da anni a questa parte.
The Legend of Zelda: Breath of The Wild
Sarà pure vero che questa lista non rappresenta una mera classifica numerica, ma è impensabile non iniziarla consigliando a cuore aperto The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Il respiro selvaggio di questo Zelda si avverte in ogni momento del gioco: una mappa aperta, una progressione libera come non mai, un sistema di fisica applicata che ha dell’incredibile ed una bellezza visiva da applausi rendono Breath of the Wild l’episodio della saga più selvaggio, grande e ambizioso di sempre.
Un’avventura che vi accompagnerà per tutto il tempo che vorrete. Potrete completarlo in poche ore (andando a razzo verso il finale) o godervi ogni singolo ambiente, missione, sacrario, andando alla ricerca di armi ed equipaggiamenti sempre migliori per poi porre fine alla malvagità che attanaglia il regno di Hyrule solo dopo svariate decine di ore di gioco.
Mario + Rabbids: Kingdom Battle
Sviluppato negli studi di Ubisoft Milano, Mario + Rabbids è il gioco terze parti più venduto su Switch. Uno strategico a turni divertente, colorato, appassionante e per nulla banale.
La storia narrata strappa più di un sorriso e le azioni da compiere durante le battaglie non hanno nulla da invidiare ai giochi strategici più blasonati, il tutto arricchito dai colori vivaci del regno dei funghi e dalla follia dei Rabbids di Ubisoft. Una scommessa vinta ed un grande (grandissimo) risultato per Ubisoft Milano.
L’ultima fatica del maestro Sakurai irrompe su Switch ed è chiaro di quanto sia stato forte l’intento di farne il miglior Smash Bros. di sempre. Per alcuni l’obbiettivo potrebbe non essere stato centrato, ma di sicuro è il capitolo più completo ed equilibrato. Un roster di personaggi fuori scala (69!), alla quale si aggiungono i cinque personaggi del primo pacchetto di DLC ed una infinita quantità di collezionabili, musiche e oggetti lo rendono lo Smash Bros. più grande e completo di sempre, con un valore enciclopedico decisamente impressionante.
Il riuscitissimo esperimento sul gioco online di battaglie tra calamari nato su Wii U, torna su Switch con un capitolo migliorato sotto tutti i punti di vista.
Un gioco online competitivo che fa dello stile e della freschezza il suo marchio di fabbrica. Le mischie mollusche sono una guerra alla quale tutti dovrebbero partecipare, vincere cercando di colorare più porzioni di terreno degli avversari è guerra in puro stile Nintendo.
Nessuna violenza, ma tantissima adrenalina e competizione; i calamari di Nintendo sono ricchi di stile, di modalità e stanno continuando ad infiammare i server Nintendo nonostante il gioco sia uscito da un pezzo.
Splatoon 2 offre divertimento e sfide accessibili a chiunque gli si approcci, anche a quelli più restii e poco abituati al gioco online, inoltre diventa sempre più impegnativo e tosto per chi vuole spingersi sempre più in alto nelle classifiche generali.
Monolith Soft sforna un altro capolavoro. Dopo il successo e la meraviglia del primo capitolo su Wii e un capitolo leggermente inferiore su Wii U, la saga Xenoblade approda su Switch con un’altra perla di JRPG, già capace di porsi ai vertici di sempre del genere. Malgrado molti dei personaggi non si stacchino dall’essere eccessivamente stereotipati, le vicende narrate emozionano e gasano per tutta la lunghissima durata del gioco. Un viaggio incredibile, pieno di cose da fare, materiali da raccogliere, equipaggiamenti da gestire e combattimenti giganteschi da affrontare. Un sistema di combattimento che si evolve per tutta la durata del gioco, vivacizzando e rinnovando i combattimenti fino all’ultimo.
A completare l’opera c’è il capitolo aggiuntivo del DLC, che arricchisce la storia con un’avventura decisamente longeva e dai toni più seriosi, atta a svelare il passato di alcuni dei personaggi principali conosciuti nella storia originale.
L’aspirafantasmi per eccellenza, torna su Switch con quello che è il miglior capitolo della saga.
Un’avventura ricca di azione e di situazioni impensabili, un gameplay sempre attuale e più divertente che mai grazie anche alla trovata di Gommiluigi, l’alter-ego gommoso di Luigi che permette non solo di risolvere enigmi come mai prima d’ora, ma consente anche di affrontare il gioco in modalità cooperativa senza farla sembrare una forzatura o una cosa messa lì tanto per. Le scenette d’intermezzo, l’andatura traballante di Luigi e il suo vociare impaurito strappano sorrisi genuini per tutta la durata del gioco, durata finalmente adeguata e ben al di sopra della media dei due precedenti giochi.
Al contrario del fratello in Verde, su Switch Mario non arriva con il suo miglior capitolo di sempre, ma con un’avventura molto diversa dal solito e con qualche problemino qua e là.
Abbandonato il Regno dei Funghi, Mario è costretto a viaggiare di mondo in mondo, trovando una varietà di ambienti davvero sorprendente; dal Regno della City (una New York tutta cornicioni e grattaceli) a mondi primitivi, passando da mondi culinari, mondi sulle nuvole e così via. Tutti con le loro sfide e con il loro stile, rendendo di fatto poco uniforme e poco coesa l’intera avventura. Abbandonati i funghi Power Up, i poteri e le azioni di Mario passano tutte da Cappy, un cappello-fantasmino che ha preso il posto del suo celebre cappello con la M. Con esso Mario può attaccare direttamente i nemici, utilizzarlo con trampolino e… impossessarsi di alcuni oggetti e personaggi! Le possibilità aperte dal sistema di “cattura” sono molteplici, si possono aprire tombini, sfondare muri sottoforma di dinosauri, aggrapparsi a sporgente per poi schizzare via tipo catapulta e via dicendo. Una trovata geniale ma che, tuttavia, non dona la libertà dei classici Power UP di Mario e che viene relegata a piccoli frangenti specifici. Per il resto Mario è pur sempre Mario, e saltare qua e là, raccogliere Lune, completare missioni e scovare segreti è comunque un’impresa ricca di divertimento, alimentata da un gameplay al top.
In questa carrellata di grandi ritorni e di immortali saghe Nintendiane, non poteva mancare quello che è probabilmente il miglior capitolo di Fire Emblem di sempre.
Una quantità di dialoghi impressionante e un complicato e appassionante intreccio narrativo, sostengono meravigliosamente uno strategico a turni estremamente profondo e variegato.
Con la “scusa” dell’accademia vengono abbattuti i dogmi sulle classi, permettendo l’insegnamento di abilità specifiche ad ogni tipo di soldato; un cavaliere può quindi imparare magie e viceversa, arrivando persino a cambiare direttamente l’evoluzione prevista dai personaggi.
La minor rigidità del sistema ed un ammorbidimento generale della gestione dei personaggi, rendono Three Houses la perfetta evoluzione della rivoluzione del gioco partita con i capitoli per 3DS. L’aggiunta poi di una notevole quantità di meccaniche in battaglia, lo rendono estremamente ricco e vario anche in termini di puro gameplay.
L’ottima veste grafica (a cui vanno attribuiti comunque svariati problemini), il gameplay vario e le nuove meccaniche lo rendono il Fire Emblem della svolta che in tanti aspettavano, ponendolo anche come ottimo primo passo per i non avvezzi alla saga.
Che Mario Kart 8 su Wii U sia stato il miglior Mario Kart in termini di gameplay e contenuti, credo sia oramai dato per scontato. Nella versione Deluxe uscita su Switch c’è tutto l’occorrente per divertirsi per mesi e mesi: tutti i DLC usciti su Wii U (quindi quattro nuovi campionati e svariati nuovi kart e personaggi), una modalità battaglia totalmente rivisitata e i calamari di Splatoon come personaggi selezionabili esclusivi.
Il Gameplay antigravità, alcune tra le piste più folli di sempre e il divertimento folle che le corse del Regno dei Funghi riesce sempre a donare, sono i motivi principali per la quale Mario Kart 8 Deluxe non dovrebbe assolutamente mancare in nessuna casa nella quale è presente Switch, rimanendo capace di animare feste e serate anche dopo anni dalla sua uscita. Anche se forse, cara Nintendo, è arrivato il momento di pensare ad un seguito…
Come dicevamo in apertura, questa non è la lista dei giochi col voto più alto o i migliori della loro saga, ma una lista di titoli imperdibili da giocare su Switch, e che cerca di abbracciare quanti più generi possibile, tenendo anche conto del potere del nome che portano.
Inutile dire che la potenza del marchio Pokémon sia totale e travolgente e Spada e Scudo, pur coi loro difetti, rappresentano perfettamente lo spirito che da sempre contraddistingue i mostriciattoli tascabili.
Nonostante non brilli di luce propria e non rappresenti l’apice dei giochi Pokémon, Spada/Scudo è la tappa fondamentale di un cambiamento. Il motore grafico in alta definizione ha donato finalmente la possibilità di poter esplorare aree del mondo di gioco in totale libertà, in ogni direzione, incontrando persone e Pokémon come mai prima d’ora. Vero, le terre selvagge sono una piccola porzione rispetto all’intera mappa, ma l’intenzione di voler donare più libertà al giocatore e più che evidente.
Nuovi Pokémon, un Pokédex per forza di cose ridotto ì, le terre selvagge e città da esplorare, rendono Spada/scudo un nuovo tassello nell’evoluzione del brand Pokémon. Alcuni puristi sono rimasti scottati dalle novità e dai tagli, ma il processo di cambiamento deve necessariamente passare da queste fasi.
Tutti gli altri, quelli a cui piace semplicemente giocare ed avventurarsi nel mondo con i propri pokémon, troveranno in Spada/Scudo un gioco nuovo, emozionante e divertente. Da giocare con tutta la passione che alberga in ciascuno di noi, emozionati da ogni nuovo Pokémon ed ogni nuova medaglia conquistata!
Guida di Oscar
Post a Comment