Si fanno sempre più insistenti le voci di una nuova revisione hardware della famiglia di prodotti Nintendo Switch, questa volta (contrariamente alla Switch Lite), maggiormente indirizzata verso gli appassionati più radicali, attratti da performance grafiche avanzate e tecnologie all’ultimo grido. I leoni da tastiera che sussurrano alle orecchie facilmente impressionabili degli amanti di videogame sono sempre dietro l’angolo, ma le presunte fonti nel web stanno diventando davvero molte e, tra loro, si possono annoverare anche alcuni elementi solitamente più che affidabili. Dagli insider più credibili sul famoso forum ResetERA, a veri e propri giornalisti del settore che, tra Bloomberg e Wall Street Journal, stanno continuando a sostenere l’arrivo di una presunta Nintendo Switch Pro, addirittura nel corso di quest’anno. I vostri redattori di Switchitalia sono qui per aiutarvi ad orientarvi tra tutte queste voci, cercando di capire cosa potremmo davvero aspettarci nel corso dei prossimi mesi.
In prima battuta, molti dei report in arrivo identificano questa terza versione di Switch come una seconda revisione, dopo quella solo portatile, più piccola e senza possibilità di essere collegata a una dock station, chiamata Lite e lanciata sul mercato a fine 2019. Un aggiornamento hardware che punta a un miglioramento delle prestazioni tecniche e grafiche, conservando inalterate le caratteristiche principali della console, cioè la sua natura ibrida e la sua flessibilità d’uso. Niente versione “solo dock”, con prestazione da “next gen”, quindi, ma comunque un hardware rinfrescato verso l’alto, come già accaduto in passato con il New 3DS, che vedeva un balzo piuttosto significativo nella sua architettura, in termini di CPU e RAM. Non una nuova generazione di console, quindi, ma allo stesso tempo non solamente un redesign in termini estetici o funzionali (come furono le aggiunte di un D-Pad sempre sulla precedente portatile), anche se queste ultime non sono ovviamente da escludere.
Anzi, uno degli aspetti su cui tutte le voci sono concordi è quello di un nuovo schermo, fornito da Samsung, della tipologia OLED, di 7 pollici di dimensioni (leggermente più grande dell’attuale schermo del modello originale), presumibilmente con una risoluzione sempre di 720p (anche per conservare prestazioni decenti della batteria); caratteristiche che potrebbero collocarlo nella medesima scocca già esistente, riducendo di molto i contorni scuri che ad oggi circondano gli schermi attuali dell’hardware lanciato nel 2017, e che potrebbero avere per noi utenti tre migliorie: prima di tutto, una dimensione maggiore, senza incidere su un allargamento della console, che resterebbe quindi ancora portatile, quantomeno come l’originale; in secondo luogo, una riduzione del riflesso in ambienti illuminati, aumentandone senza dubbio la leggibilità; in ultima analisi, stando ai report che arrivano dagli esperti di settore, un costo di produzione molto basso, a causa di alcune eccedenze di questi schermi da parte del costruttore, che potrebbero consentire a Nintendo di non posizionare l’hardware a un prezzo eccessivo per noi, la sua utenza di riferimento.
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Alcuni analisti, infatti, stanno speculando sul fatto che questa nuova Nintendo Switch Pro potrebbe essere immessa sul mercato con un punto prezzo più elevato rispetto all’attuale modello ibrido, in una fascia posizionata tra i 349e i 399€: una barriera d’ingresso piuttosto significativa, ma che potrebbe ovviamente essere giustificata e avere senso sia dal punto di vista del consumatore, che del produttore, principalmente per due motivi. Da un lato, ad oggi la versione di Switch più desiderata, e conseguentemente, venduta è senza dubbio alcuno il modello ibrido originale, nonostante un prezzo discretamente più elevato della Lite; è presumibile immaginare che in molti non vedano in quei 100€ di maggiorazione un ostacolo, rispetto ai vantaggi oggettivi offerti dalla prima versione, come la possibilità di essere fruita ANCHE su schermo TV, o separando i JoyCon dalla scocca principale, magari avendo accesso immediato alla modalità multiplayer di tantissimi titoli del catalogo software. Questo potrebbe confermare l’interesse quantomeno di una certa fetta di utenza verso la versione più completa del prodotto, capace di offrire qualcosa in più rispetto ad altre incarnazioni della stessa famiglia hardware, nonostante un esborso leggermente più elevato. Dall’altro lato, una revisione a metà ciclo vitale, incentrata prevalentemente su un aumento delle prestazioni grafiche andrebbe già di suo a identificare un target specifico dell’utenza potenzialmente interessata, per la quale una spesa leggermente superiore sarebbe forse persino più intrigante, qualora presupponesse interessanti progressi tecnologici. Ed è qui che le cose iniziano a farsi davvero interessanti.
Sì perché diverse tra le fonti più autorevoli sono concordi su un aspetto, che appare piuttosto logico e verosimile se si pensa alla partnership che ha dato inizio al grande successo di Nintendo Switch: quella tra Nintendo e Nvidia. Proprio la casa di sviluppo americana fondata dal taiwanese Huang ha infatti sviluppato una tecnologia interessantissima nel corso degli ultimi mesi, che sarebbe semplicemente perfetta per una console ibrida come quella ideata dalla casa di Kyoto. Trattasi dell’ormai famoso (presso gli appassionati) processo denominato Deep Learning Super Sampling (o DLSS), tecnologia sviluppata da NVIDIA che, data un’immagine a bassa risoluzione, utilizza l’apprendimento profondo per produrne una che sembri a risoluzione maggiore, senza sovraccaricare la scheda video. Un processo che richiede s’ una discreta forza di calcolo computazionale alla base (maggiore e diversa dall’attuale montata su Switch originale), ma che ha come risultato finale (agli occhi del giocatore) qualcosa di notevolmente più avanzato, in particolare in termini di risoluzione grafica. Tanto è vero che tutti i rumor che si stanno susseguendo su questa fantomatica revisione identificato uno schermo da 720p (per la modalità portatile), ma anche un output video fino a 4K su schermi TV, una volta collegata alla dock station.
I vantaggi nell’utilizzo di questa tecnologia per una console dal form factor così limitato, ma dalle possibilità di fruizione così ampie come Switch, sarebbero assolutamente notevoli: la potenza di calcolo potrebbe essere alleggerita di molto per quel che concerne il lavoro di risoluzione (potendo programmare “di base” il gioco anche solo a 540P o 720p, lasciando poi al DLSS il compito di “elevare” l’output visivo a una risoluzione più che accettabile per gli schermi moderni), lasciando che l’hardware si concentri su altri aspetti, così da garantire la capacità di gestire mole poligonale o frame rate di molti dei giochi più al passo coi tempi. Una cosa che va però capita di questo approccio è che presumibilmente i risultati (di risoluzione, di frame rate, di ricchezza grafica) saranno sempre e comunque variabili, da gioco a gioco e da team di sviluppo a team di sviluppo.
Un altro aspetto poi che resta ad oggi ancora assolutamente da decifrare è se le case di sviluppo vorranno investire in una doppia versione dei propri titoli, capaci di girare su Switch Pro con prestazioni (di fluidità o pulizia dell’immagine) ovviamente più elevate, ma restando disponibili in ogni caso anche ai possessori della versione originale della console. Pur restando nel reame delle supposizioni, ci immaginiamo che alcune case terze parti che ad oggi non si ritengono soddisfatte della resa dei loro titoli sull’hardware di Switch potrebbero anche optare per titoli “esclusivi” per Switch Pro, mentre è più auspicabile che la casa di Kyoto continui a supportare tutta la famiglia di hardware marchiati Nintendo, salvo rare eccezioni. Sostanzialmente dal punto di vista first party è presumibile che, qualora ci siano dei casi come “Xenoblade Chronicles 3D” o “Fire Emblem Warriors”, giocabili solo su New 3DS, più frequenti saranno i casi come Hyrule Warriors Legends, che era giocabile anche su 3DS normali, ma che sulle console “New” vedevano un notevole incremento delle prestazioni.
Un ultimo aspetto che ci teniamo a sottolineare in questo nostro articolo di opinione e riepilogativo di quanto letto in svariati siti d’informazione di settore nel web è l’orizzonte temporale. In molti, infatti, parlano di una revisione prevista in arrivo nel corso di quest’anno, ma allo stesso tempo molti sono gli elementi di insicurezza su questo versante. Innanzitutto, una scarsità di componenti tecnici di produzione cinese, su scala mondiale, dovuta alle problematiche di lavoro causate dalla pandemia. Ma non solo: molti sembrano infatti convinti che la revisione impatterà i forecast di vendita sia hardware che software dell’anno, ma senza specificare una distinzione piuttosto importante e cioè quella tra Calendar Year (cioè l’anno come lo conosciamo noi comuni mortali) e Fiscal Year (cioè le dodici mensilità dell’anno finanziario dell’azienda, che per Nintendo vanno dal 1° aprile al 31 marzo dell’anno successivo). Considerando entrambi gli aspetti, e il ritmo di vendita forsennato di Nintendo Switch, capace di registrare record su record ancora oggi a tanti anni dal suo lancio sul mercato nel marzo 2017, potremmo vedere l’aggiornamento Pro sui nostri scaffali tanto entro il periodo natalizio del 2021, quanto nel primo trimestre del 2022. Diffidate quindi da chi si mostra troppo sicuro di sé, in questo momento: potremmo dover aspettare ancora un anno intero, prima di mettere le nostre manacce su questo fantomatico nuovo hardware.
Nel frattempo, però, per farvi fantasticare su quelle che potrebbero essere le prestazioni della nuova versione della console ibrida di Nintendo, ecco a voi un video esplicativo delle (enormi e rivoluzionarie) capacità della tecnologia DLSS di Nvidia!
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