Dopo ormai cinque mesi dall’uscita della PlayStation 5 sulla piattaforma di Sony è arrivata quella che a conti fatti è la prima vera esclusiva della console: Returnal. Arrivato sul mercato il 30 aprile, il gioco mischia un esperienza rogue-like con fantascienza e horror creando un mix affascinante e estremamente magnetico per il giocatore.
Il cuore di Atropo, il pianeta dove siamo dispersi è inquietante e oscuro, e decisamente poco amichevole, deciso a non lasciarci andare neanche dopo la morte, in un ciclo infinito di tentativi e resurrezione per riuscire a lanciare un messaggio di soccorso alla nave madre e fuggire dall’incubo ciclico. Per quanto il concetto di loop temporale sia sia già visto in varie occasioni anche al di fuori del mondo dei videogiochi i ragazzi di Housemarque sono stati capaci di creare una narrazione sempre all’altezza e che non solo cattura il giocatore dai primi minuti ma lo tiene incollato fino ai titoli di coda, e a voler ben vedere anche dopo…giustificando un gameplay semplice ma perfettamente amalgamato a quello che ci succede.
Dal punto di vista tecnico Returnal inizia a far intravedere il potenziale della nuova console di Sony, sopratutto per il framerate stabile anche in situazioni particolarmente affollate; ottimo anche l’utilizzo del Dualsense, che si occupa di restituire in maniera particolarmente realistica i concitati combattimenti di Selene, la protagonista del titolo, il tutto completato da un ottimo comparto audio che ben restituisce il senso di oppressione che permea il gioco, grazie anche a rumori e suoni trasmessi direttamente dallo speaker integrato nel pad PS5.
In definitiva la prima esclusiva di PlayStation 5 è un gioco che richiede attenzione ma che ripaga il giocatore con un senso di appagamento raro e che non mancherà di sorprendere col suo stile unico e la sua trama ricercata, un ottimo punto di partenza per chi cerca qualcosa di diverso sulla sua nuova fiammante console
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