Siamo all’alba della nuova generazione di hardware e Xbox Series X, l’ammiraglia di casa Microsoft, è pronta a debuttare sul mercato il prossimo 10 Novembre. Tra l’utenza c’è chi ha già scelto con largo anticipo se puntare o meno sulla console della casa di Redmond, ma c’è anche chi naviga nell’indecisione e questo articolo si rivolge proprio a loro. Noi di videogiochitalia siamo qui oggi per raccogliere e riassumere tre motivi per cui vale la pena dare fiducia alla grande M e tre motivi per cui forse conviene dare uno sguardo alla concorrenza.
3 MOTIVI per acquistare XBOX SERIES X
Maggiore potenza hardware
Xbox serie X sarà la console più potente. Con una GPU in grado erogare 12Teraflops e una CPU Ryzen con 8 core fisici, è probabile, per non dire sicuro, che i multipiattaforma godranno di svariati vantaggi se giocati su questo dispositivo. Lo scenario più plausibile è formato da risoluzioni native potenzialmente più alte rispetto alle versioni concorrenti e magari un frame-rate più stabile.
Parliamo di un hardware che, se abbinato al giusto pannello, magari via interfaccia HDMI 2.1 in grado di sfruttare features come il Variable Refresh-rate sino a 120Hz, darà grandi soddisfazioni agli amanti della tecnologia moderna, pur strizzando l’occhio anche ai titoli del passato.
Dai primi test effettuati da Digital Foundry sulla retrocompatibilità nativa (senza includere patch specifiche di ottimizzazione), si intravedono le potenzialità di una macchina in grado di doppiare senza incertezze le prestazioni dei sistemi attuali, con titoli che salgono da 30 a 60fps seppur ancora privi di un aggiornamento mirato.
A chiudere un quadro tecnico eccezionale ci pensa l’SSD Nvme di serie, che non si traduce solo in tempi di caricamento più che dimezzati ma anche in interessanti funzioni già annunciate come il Quick resume.
Si tratta di un meccanismo integrato nella dashboard che consente all’utente di sospendere e riprendere in qualunque momento sino a sei giochi, riprendendo dall’istante esatto in cui sono stati sospesi in background.
Xbox Serie X rappresenta indiscutibilmente la piattaforma più performante sul mercato del domani e viene venduta allo stesso prezzo della sua concorrente diretta, quella PlayStation 5 che non pareggia i conti con le specifiche su carta.
499 euro possono anche sembrare eccessivi per gli utenti meno inclini a spendere molti soldi in videogiochi, eppure, a fronte del capolavoro tecnologico rappresentato dalla nuova console, Microsoft ci si poteva aspettare anche una cifra ben più alta. Perché non si tratta solo di assemblare i giusti componenti: una console come Xbox Series X è stata una sfida ingegneristica e rappresenta di fatto il miglior rapporto in assoluto come prestazioni/prezzo. Un motivo più che valido per acquistarla.
Xbox Game pass
La vera killer application di Microsoft prende il nome di Xbox Game Pass, un servizio che ormai non ha certo bisogno di presentazioni. Oltre cento videogiochi al prezzo di soli dieci euro al mese per la versione base, oppure tredici se si vuole attingere anche al ricco catalogo per PC Windows 10, integrando al contempo Xbox Live e Xcloud, la variante in streaming accessibile da smartphone con sistema operativo Android.
La politica Microsoft degli ultimi anni è tutta rivolta a promuovere il suo nuovo modello distributivo, non più hardware-centrico ma legato a una famiglia di dispositivi uniti sotto un solo ed unico account utente.
Una politica vantaggiosa per ogni videogiocatore, che con una spesa irrisoria potrà giocare dal day one tutti i titoli prodotti internamente dalla grande M, comprese le future produzioni Zenimax e Bethesda, nonché la lunga lista di multipiattaforma del futuro, e potrà farlo consapevole di avere per le mani la miglior versione console.
È infatti ovvio e scontato che molti titoli a listino sul Pass saranno distribuiti anche sulle altre piattaforme, magari addirittura i futuri giochi Bethesda (come The Elder Scrolls VI) potrebbero vedere la luce anche su PS5, ma solo su Xbox si avrà modo di giocarli gratuitamente fin da subito ed essendo Series X più potente della console rivale, si tratterà anche della versione del gioco con le prestazioni migliori.
Perché pagare di più per avere di meno? È una domanda che potrebbero porsi in molti e senza dubbio è un motivo valido per dare una possibilità alla nuova console Microsoft.
Una rinnovata forza creativa
Console più potente e servizi migliori, cosa manca? Titoli in grado di catturare l’attenzione delle masse. In questa generazione Microsoft si è trovata in netto svantaggio rispetto a Sony. L’ex capo della divisione gaming, Don Mattrick, fece piazza pulita di team interni prima che Phill Spencer prendesse in mano le redini della situazione.
La fase di ricostruzione è stata lunga e sofferta, ma oggi possiamo affermare che sia Microsoft l’azienda con più forza creativa sul mercato. Dal 2013 al 2020 il numero di team interni è aumentato da 5 a 23 e le prospettive future non sono mai state così rosee.
Questa rinnovata creatività si esprimerà attraverso tante IP, alcune nuove altre ormai storiche, pronte a portare varietà e qualità ad un catalogo Game Pass che già allo stato attuale non teme rivali.
3 MOTIVI per non acquistare XBOX SERIES X
Il PC può essere una valida alternativa
PC e console rappresentano due filosofie ludiche differenti. C’è chi predilige l’una e chi l’altra. Microsoft lo sa bene, per questo ha unificato i suoi dispositivi senza curarsi della visione limitata di alcuni giocatori troppo conservatori, portando i suoi prodotti interni e i suoi servizi tanto sul suo Windows 10, quanto sul suo Xbox. Una politica che si traduce in svariati vantaggi per l’utente finale, che può scegliere dove giocare determinati titoli, ma è anche in parte penalizzante in ottica di console war.
In questo modo il PC rappresenta di fatto una concreta alternativa a Xbox Serie X, nonché un motivo per ignorare la nuova console Microsoft.
Fermo restando che la spesa richiesta per un computer potente quanto la next-gen sia ben più alta di quella richiesta al lancio per Serie X, l’utente non è obbligato a inseguire l’evoluzione hardware. Potrebbe accontentarsi di un PC di fascia media, comunque in grado di gestire tutti i giochi Microsoft attuali e in uscita nei prossimi anni, più tutti quei giochi che non arriveranno su console Xbox, nonché perfino Xbox Game Pass.
Seppur con un certo ritardo rispetto alla versione console, il servizio Microsoft in abbonamento è arrivato anche su Windows 10, con un suo catalogo dedicato e che strizza l’occhio alla piattaforma PC.
Come se non bastasse, l’introduzione del cross-play multiplayer, seppur non disponibile in ogni gioco ma quasi sempre presente nei titoli prodotti internamente dalla grande M, consente di giocare in compagnia degli utenti Xbox ma senza dover sborsare soldi per Xbox Live.
Microsoft dovrebbe ponderare l’idea di eliminare il Live Gold anche dalle sue console, ma nel mentre è innegabile che il PC, pur trattandosi sempre di un suo dispositivo facente parte dello stesso ecosistema, potrebbe rappresentare proprio il concorrente numero uno di Xbox Series X.
I team interni devono dimostrare il loro talento
Da 5 a 23 team interni è un miglioramento gargantuesco e Microsoft sembra intenzionata a potenziare ancora la sua forza lavoro acquisendo in futuro altri sviluppatori. Tuttavia per programmare grandi giochi non basta avere tanti team, serve fornire loro il giusto supporto e dar loro il giusto tempo. È dunque plausibile che i frutti delle recenti acquisizioni si vedranno sul lungo periodo.
Se è vero che qualcosa è già stato mostrato, come gli interessanti Avowed ed Everwild, mancano ancora date certe o almeno potenziali finestre di lancio. Il solo teaser di Fable, che mostra poco e niente, non giustifica oggi l’acquisto della console, considerato per altro il posticipo di Halo Infinite inizialmente previsto come killer application di lancio, mentre su PS5 avremo modo di metter subito mano sul remake di Demon’s souls e su Spider-Man: Miles Morales.
Il tutto che anche la qualità dei singoli giochi resta un’incognita e cercare garanzie nella generazione attuale può essere controproducente.
A differenza di Sony che ha partorito quasi sempre prodotti di altissimo livello, vedi The last of Us Parte 2, Horizon: Zero Dawn, God of war, Death Stranding (Kojima Production) e Ghost of Tsushima, in quel di Microsoft la situazione è molto più altalenante e sono venute a mancare le controparti Xbox dei prodotti summenzionati.
In pratica, chi da sempre segue la grande S, già oggi sa che un domani potrà giocare alle sue saghe preferite; al contrario Microsoft deve rinnovare le sue storiche IP e fidelizzare l’utenza con nuovi prodotti di rilievo, ma allo stato attuale questa incertezza potrebbe rappresentare un motivo valido per abbracciare la console concorrente.
Detto ciò vi è un secondo elemento ancora tutto da dimostrare e che si lega al marketing basato sulla potenza che ha anticipato l’arrivo di Series X: le capacità tecniche degli sviluppatori. Trattasi di un argomento molto complesso e che andrebbe affrontato in separata sede, tuttavia possiamo riassumerlo con un parallelo alla generazione attuale.
PlayStation 4 Pro e Xbox One X sono due dispositivi premium, progettati per offrire l’esperienza tecnica migliore. Su carta è One X a dominare la guerra delle specifiche, con ben 6Tflops di potenza contro i 4,2 di Ps4 Pro.
Tuttavia se su due piedi ci mettessimo a pensare ai videogiochi tecnicamente migliori della generazione, esclusi un paio di multipiattaforma come Red Dead Redemption 2, la mente volerebbe subito ai grossi calibri di God of War, Horizon: Zero Dawn, Uncharted 4 e The Last of Us Parte 2, tutte esclusive PlayStation 4. Questo perché avere il dispositivo più potente non basta per settare nuovi standard tecnici. Molto più importante è disporre di team interni in grado di portare al limite quegli specifici componenti.
I team Sony come Naughty Dog han dimostrato di poter fare miracoli, mentre da questo punto di vista le controparti Microsoft sembrano dover affrontare, o per lo meno concludere, il loro percorso formativo sino alla completa maturazione.
Data la potenza su carta offerta da Xbox Series X, il raggiungimento di determinati traguardi tecnici rientra tra le lecite aspettative dell’utenza. Eppure, soprattutto dopo la discutibile presentazione di Halo Infinite, l’idea di uno scenario identico a quello attuale, dove è la console meno potente ad ospitare i prodotti più curati, non va escluso a prescindere e diventa un potenziale motivo per preferire la concorrenza.
Potenziale diffusione
Nonostante la potenza, i servizi e i potenziali capolavori, per raggiungere il successo occorre far breccia nel cuore delle masse. Masse che però tendono ad acquistare console e giochi più per sentito dire, per seguire i trend sociali o in ultimo, ma non per importanza, per omologarsi ad un gruppo di amici con cui condividere questo passatempo.
PlayStation è un marchio che in passato ha rappresentato una vera e propria moda e che tutt’ora vive del suo retaggio. Le branche più superficiali dell’utenza di massa, nonché quelle che di fatto rappresentano la maggioranza di mercato, potrebbero ignorare Xbox Serie X semplicemente per continuare a giocare a Fifa con l’amico che ha preso PlayStation in quanto PlayStation.
Il trend della generazione attuale è quello poc’anzi descritto e non è difficile immaginare una migrazione di massa da PS4 a PS5 che andrebbe a penalizzare la diffusione delle console Microsoft.
Chiaro che una minor diffusione del sistema non dovrebbe rappresentare un problema per l’utenza (al massimo per gli azionisti dell’azienda), ma, in ottica di community e magari multiplayer online, potrebbe diventare motivo per seguire la corrente sociale, onde evitare di trovarsi con pochi compagni di gioco, se non altro in quei multipiattaforma privi di cross-play tra diversi dispositivi.
Per noi appassionati potrebbe sembrare una motivazione assurda, eppure sono in moltissimi ad acquistare ciò che acquistano gli amici ed essendo noi, in Italia, patria della PlayStation sin dal 1998, è facilissimo ipotizzare a prescindere una maggiore diffusione della console Sony.
Siamo così giunti alla fine del nostro viaggio. Sei motivi in totale, tre per acquistare Xbox Series X e tre per rivolgersi altrove, con la speranza vi siano d’aiuto. Tuttavia dobbiamo far presente che si tratta in prevalenza di congetture basate sulle informazioni diffuse sino a oggi. Cosa ci riserverà il domani è impossibile da prevedere, ma i punti qui riassunti rappresentano uno scenario più che plausibile, legato ai potenziali dubbi di qualunque compratore posto dinanzi a una scelta particolarmente difficile.
Perché sì, se di fatto all’alba della ormai morente generazione i vantaggi offerti da PlayStation 4 dissipavano ogni incertezza, con la next-gen la situazione è molto più complessa. Microsoft si è rimessa in carreggiata e allo stato attuale sembra addirittura in vantaggio.
Questo vantaggio si tradurrà in successo? Solo il tempo potrà rispondere a questa domanda.
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