Un ecosistema videoludico su misura dei giocatori. È con questo progetto ambizioso che Microsoft inaugura ufficialmente la nona generazione di piattaforme da gaming, ma anche una nuova era per la famiglia Xbox, con Xbox Series X e Xbox Series S. Non una, ma ben due console, che permettono agli appassionati di videogiochi di muovere i primi passi nel nuovo scenario di intrattenimento da divano, con importanti cambiamenti rispetto alla generazione attuale. Disponibili entrambe dal 10 novembre, Xbox Series X | S sono macchine che puntano ad instaurare un dialogo con due pubblici molto diversi, nonostante abbiano in comune tante caratteristiche. Se da un lato, infatti, Series X mira ad intercettare gli utenti che inseguono la fedeltà grafica e performance senza precedenti, Series S sembra, invece, la piattaforma ideale per chi non intende rinunciare alla comodità di un sistema di gioco da salotto, ma senza badare troppo agli accorgimenti tecnologici di nuova generazione. IlCorriereha avuto l’opportunità di provare per qualche settimana il modello di punta della casa di Redmond, Xbox Series X, che ha tutte le caratteristiche (e le specifiche tecniche) per essere considerata, ad oggi, la console più potente presente sul mercato.
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La console da gaming più potente E non è una pura questione di marketing: Xbox Series X è davvero l’hardware più potente in circolazione. Oltre ad una GPU da 12 teraflop e una CPU da 3,8 GHz a 16 thread a 8 core, la console può fare affidamento su un SSD da 1 TB e una memoria GDDR6 da 16 GB. Provando a semplificare, il nuovo modello Xbox è almeno due volte più potente di una console Xbox One X (il modello più potente e performante della famiglia Xbox One) e circa otto volte e mezzo più potente di una Xbox One standard. In altre parole, una vera e propria «belva» in termini di performance, che permettono alla piattaforma di essere scattante, potente, eppure al tempo stesso anche molto silenziosa. L’avvio di Xbox Series X è praticamente istantaneo: a differenza delle generazioni precedenti, Series X vanta un’unità a stato solido (SSD) che va a sostituire i vecchi dischi rigidi che rendevano sia l’avvio della console sia quello dei giochi molto lenti. Se un tempo, infatti, per caricare giochi molto esigenti in termini di prestazioni veniva richiesto almeno un paio di minuti, Series X riesce a catapultare il giocatore in partita in meno di 40 secondi. Abbiamo testato questa funzionalità con uno dei primi giochi già ottimizzati per la nuova piattaforma, lo sparatutto in terza persona Gears 5, e il risultato è stupefacente, soprattutto se paragonato al lento avvio che lo stesso titolo riscontrava su Xbox One. A proposito dell’unità SSD, la sua memoria di archiviazione complessiva è pari ad 1TB, di cui però solo 802 GB sono effettivamente utilizzabili dall'utente, in quanto sul resto è installato il sistema operativo. Certo, 802 GB sono tanti, ma dal momento che i giochi di nuova generazione puntano ad essere molto più grandi in termini di dimensioni, il rischio è di terminare presto lo spazio a disposizione. Esistono, tuttavia, delle soluzioni a questo limite, come l’acquisto di una scheda di espansione esterna o l’uso di un hard-disk esterno. Per quest’ultimo, però, ci sono delle cattive notizie: se è vero che è possibile collegare un hard-disk esterno senza problemi alla console, tuttavia i giochi caricati al suo interno non saranno altrettanto veloci come su SSD. E dunque, i caricamenti più veloci e la grafica più spettacolare di cui beneficia la piattaforma tramite SSD non saranno disponibili tramite unità esterna standard. Esistono però anche schede di espansione esterne da 1 TB, ma al momento l’unica supportata da Xbox Series X è quella prodotta da Seagate, che non ha un prezzo particolarmente economico, visto che costa € 239,99. Tuttavia, sembra che in futuro Microsoft aprirà anche ad altri produttori e, soprattutto, gli sviluppatori permetteranno ai giocatori di installare solo le componenti dei videogiochi che intendono realmente usare (multiplayer, single player, lingua preferita, etc.) in modo da ridurre drasticamente la dimensione dei file. Ma questo, per il momento, vale solo per i titoli in uscita nel prossimo futuro.
Com’è fatta Xbox Series X? Se è evidente che al suo interno batte un cuore tecnologico molto forte e performante, Xbox Series X vanta anche un design esterno davvero interessante. Nonostante non siano mancate battute sul suo aspetto simile ad un mini-frigo, la nuova «nata» di casa Xbox è in realtà meno ingombrante e più elegante di quanto sembri. Se tenuta in posizione verticale, Series X appoggia su un apposito piedistallo, è alta 30,1 cm, lunga 15,1 cm e larga 15,1 cm; in altre parole, è meno voluminosa rispetto all'Xbox One originale. Quando in verticale, il foro di areazione della console resta collocato nella parte superiore, distinguendosi dal resto della scocca con un vivace colore verde, da sempre simbolo della famiglia Xbox. L’ottimo sistema di areazione permette alla piattaforma di non riscaldarsi praticamente mai. Durante la fase di test, non abbiamo potuto misurare la temperatura della console con un’apposita strumentazione, ma semplicemente appoggiando una mano, anche quando messa sotto pressione da giochi più dispendiosi in termini di potenza, Xbox Series X non ha mai mostrato segni di surriscaldamento. È anche possibile posizionare Series X su un lato, grazie ad appositi piedini in plastica posizionati sul fianco, una soluzione che si rivela molto pratica per chi preferisce sistemarla sotto la TV e non accanto ad essa. A livello estetico, Xbox Series X è molto minimalista: sul lato anteriore, presenta un pulsante di accensione con il simbolo Xbox (che si illumina una volta accesa), l'unità disco, un pulsante per collegare il controller in Bluetooth e una porta USB 3.1. Sul retro, invece, ci sono una porta HDMI 2.1 per collegarla alla TV, due porte USB 3.1, uno slot per espandere la memoria e una porta ethernet per connetterla via cavo al modem. Naturalmente, la console presenta una anche un sistema wireless dual band 802.11ac, che permette agli utenti di collegare Series X a internet senza la necessità di unirla ad un modem. Rispetto alla primissima Xbox One, non c’è alcun alimentatore esterno, ma tutto è integrato nella scocca nera e ruvida di Xbox, rendendola molto compatta e funzionale. Nel complesso, l’estetica di Xbox Series X è affascinante, nel suo richiamare un po’ l’architettura brutalista, e si presta molto bene ad essere esposta anche in salotto, come piccolo oggetto di design.
Quick Resume, per giocare all’istante Una delle funzioni più innovative introdotte da Xbox Series X (e Series S) è il Quick Resume. La scelta di adottare un’unità SSD anziché un disco rigido non si limita, dunque, solo a migliorare i tempi di caricamento dei giochi, ma favorisce anche l’introduzione di questa nuova caratteristica che rende la fruizione dell’esperienza di gioco praticamente immediata. Quick Resume consente al giocatore di lasciare in sospensione fino a cinque giochi in contemporanea e di tornare esattamente al punto in cui ci si è interrotti in una manciata di secondi. Ciò significa che l’utente non è più costretto a chiudere ogni volta i giochi e le applicazioni utilizzati per aprirne altri, ma può metterli in pausa e, con un semplice click sull’icona, può riprendere nel punto preciso in cui stava giocando, in pochi istanti. L’aspetto interessante è che Quick Resume funziona anche dopo aver spento la console, e ciò significa che i giocatori non dovranno più attendere ore interminabili prima che appaia la schermata principale del gioco ed entrare in partita. E funziona praticamente con tutti i giochi testati durante la nostra prova: per mettere in difficoltà Xbox Series X, abbiamo infatti avviato in contemporanea i titoli più impegnativi in termini di prestazioni presenti nella nostra library – compresi il già citato Gears 5, Yakuza: Like a Dragon e Forza Horizon 4, e il risultato è stato stupefacente.
Una grafica da urlo È inutile girarci attorno: una nuova generazione di console significa soprattutto grafica realistica, spinta oltre i propri limiti, e da questo punto di vista Microsoft mantiene appieno le sue promesse. La console supporta risoluzione in 4K a 60 fps per praticamente quasi tutta la line-up di giochi disponibile al lancio, fino anche a toccare i 120fps per quei titoli che riescono a raggiungere questo livello di prestazione. Unito alla tecnologia ray-tracing, che offre illuminazione e riflessi fotorealistici, queste risoluzioni offrono opportunità grafiche raggiunte fino ad oggi principalmente dai PC, e un’esperienza visiva fluida, talvolta quasi cinematografica.
Un ecosistema senza precedenti Proprio come avvenuto con la precedente generazione, Microsoft è intenzionata a portare avanti la sua filosofia legata alla retro-compatibilità, dando vita ad un vero e proprio ecosistema della famiglia Xbox. L’idea è esattamente quella di creare attorno ai sistemi Xbox una vera e propria piattaforma flessibile, pratica, agile, che permetta di accedere ai vari giochi – anche di generazioni precedenti a quella attuale – attraverso numerosi dispositivi. Per rendere ancora più palese questa idea di coesione e di «convivenza» tra generazioni, la dashboard di Xbox Series X è identica a quella aggiornata di recente su Xbox One. Per non confondere troppo gli utenti e senza obbligarli a dover imparare da zero ad interagire con la schermata principale, Series X mantiene la stessa struttura in termini di organizzazione dei contenuti, lasciando tuttavia ai giocatori la libertà di personalizzare la dashboard con i colori e le applicazioni che preferiscono. Se da un lato questo potrebbe contribuire a dare un senso di déjà-vu ad alcuni, in realtà, risulta molto facile apprezzare questa scelta di continuità, proprio perché non inibisce il rapporto con la console sin dalla sua pima accensione.
I giochi sotto il segno di Xbox Series X Ma il tessuto connettivo di Xbox si misura soprattutto attraverso le tante caratteristiche atte a mantenere solido questo concetto di connessione tra generazioni, a partire dalla retro-compatibilità. Già presente su Xbox One, questa funzione si espande a dismisura su Xbox Series X visto che, oltre a permettere di giocare ai titoli delle passate generazioni di console, consente di farlo anche in risoluzioni migliori, più stabili e in alcuni casi persino al doppio del framerate originale, con una migliore qualità dell'immagine, tempi di caricamento molto più brevi, oltre a colori e illuminazione migliorati grazie all’HDR (High Dynamic Range). Tra i titoli già ottimizzati che abbiamo provato in fase di recensione, ci sono Forza Horizon 4, Gears 5, Gears Tactics, Sea of Thieves e The Touryst; e senza giri di parole, il risultato è impressionante. Dalle pozzanghere riflettenti di Forza Horizon 4 alla luce filtrante nei claustrofobici labirinti di Gears 5 fino alla deliziosa grafica cartoonesca e colorata di Sea of Thieves, tutti questi giochi mostrano il potenziale insito in questa console, lasciando grandi prospettive nelle mani dei tanti studi che stanno lavorando ai titoli per questa generazione. Nonostante Xbox Series X non sarà accompagnata da un vero e proprio gioco killer-app di nuova generazione (Halo Infinite, inizialmente designato per tale scopo, è stato rimandato), la line-up di titoli a disposizione è molto vasta: oltre all'intero catalogo Xbox One, sono compatibili oltre 500 titoli della prima Xbox e Xbox 360, permettendo ai giocatori di continuare a gustarsi i vecchi giochi senza la necessità di rispolverare le vecchie console per farlo. Infine, c’è un’altra funzionalità molto cara a Microsoft: Smart Delivery. Questa caratteristica permette ai giocatori che già possiedono un determinato titolo su Xbox One di scaricarlo gratuitamente su Xbox Series X, senza doverlo acquistare di nuovo. Una bella intuizione, che permette ai giocatori di risparmiare un po’ almeno agli inizi della nuova generazione, anche in attesa di giochi next-gen in arrivo prossimamente.
Il controller Xbox, tra vecchio e nuovo Ogni nuova console viene accompagnata da un controller next-gen, e Xbox Series X non fa eccezione. Ad un primo sguardo, il nuovo pad Xbox risulta identico a quello attualmente disponibile per Xbox One, ma è appena lo si accoglie tra le mani che si notano le prime sostanziali differenze. Cominciamo dal rivestimento dell’impugnatura: a differenza della superficie liscia dell’iterazione precedente, il nuovo controller propende per una texture più porosa e ruvida, che si rivela cruciale soprattutto dopo ore di gioco. La sua superficie offre una migliore presa da parte del giocatore che, unita ai grilletti e ai pulsanti dorsali più scolpiti, rendono nel complesso l’esperienza più ergonomica. Inoltre, rispetto al pad precedente, questo è di poco più piccolo, tale da renderlo più maneggevole e comodo. E altre due grandi novità sono il nuovo pulsante centrale che rende molto più facile acquisire immagini e gameplay mentre si gioca. Per farlo, basta una sola pressione per fare uno screenshot, mentre tenendolo premuto è possibile acquisire il video. Ultimo, ma non meno importante, il nuovo pad direzionale (il D-pad a sinistra), che questo controller eredita dal più professionale Xbox Elite Controller Series 2, che rende più fluida e solida l’esperienza di gioco. Unica nota dolente: il controller continua ad utilizzare le comuni pile AA rispetto ad una più moderna batteria a litio integrata, che renderebbe di gran lunga il pad più leggero tra le mani. Infine, una buona notizia: il vecchio controller di Xbox One è completamente compatibile con Xbox Series X, e dunque non è necessario acquistarne un altro nel caso si voglia giocare in compagnia.
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