“Se il buongiorno si vede dal mattino, allora state pur certi che con Xbox Series X la casa di Redmond si lascerà definitivamente alle spalle gli errori della generazione di Xbox One, pronta a stupire con nuove produzioni first-party e un servizio, Xbox Game Pass, che diventa ogni giorno che passa sempre più imprescindibile”, scrivevo poco più di un anno fa nella nostra recensione di Xbox Series X, e devo ammettere che, 365 giorni più tardi, le sensazioni sono state sostanzialmente confermate. È trascorso un anno, infatti, dal giorno in cui Microsoft ha lanciato ufficialmente Series X e la sorella minore Series S sul mercato, e mentre la casa di Redmond è pronta a celebrare il ventennale di Xbox e Halo il prossimo 15 novembre, è il momento di fare un primo bilancio sulla nuova famiglia di console realizzata dal colosso americano.
Se nell’articolo originale avevo definito la piattaforma di Microsoft “un mostro di potenza e velocità” caratterizzata da un processo di progettazione che “assicura una incredibile silenziosità e performance elevatissime", la realtà dei fatti, oggi, non è assolutamente distante da tutto ciò. Xbox Series X continua a essere una console incredibilmente potente, silenziosa e performante anche quando, anziché la versione glorificata di un gioco per Xbox One come Gears 5 o un titolo multipiattaforma come Assassin’s Creed Valhalla (Voto: 8.5 - Recensione), a mostrare i muscoli della console ci pensano produzioni gargantuesche come il recente Forza Horizon 5 (Voto: 9.3 - Recensione) o delle vere e proprie “esclusive next-gen” come Microsoft Flight Simulator (Voto: 9 - Recensione). In entrambi i casi, si tratta di una vera e propria gioia per gli occhi, due esempi di cosa una simile macchina sia in grado di fare. Ed è soltanto l’inizio.
Con un gioco a lungo atteso come Halo Infinite ormai alle porte, le prime esclusive di Bethesda (Redfall e Starfield) all’orizzonte e un catalogo first-party che sembra finalmente pronto a risvegliarsi dopo un lungo letargo, il futuro in casa Microsoft sembra essere più radioso che mai. Ma com’è stato trascorrere un anno in compagnia di Series X? Come si è evoluta la console in questo arco temporale? Cos’è cambiato a livello di hardware, software e servizi? Ripercorriamo insieme le tappe salienti.
L’hardware: una scommessa vinta
Negli ultimi dodici mesi, la mia Xbox Series X mi ha seguito in due case differenti, anzi tre: a dispetto delle dimensioni non proprio tascabili, infatti, non ho rinunciato a portare con me la console di Microsoft quando, la scorsa estate, sono tornato nella mia soleggiata Calabria per le vacanze estive, godendomi le meraviglie di Flight Simulator per la prima volta sullo schermo della TV. Sebbene a livello di ingombro non sia stato sempre facile trovare una collocazione ideale per l’accattivante monolito (principalmente per la mia personalissima riluttanza a piazzare la console in orizzontale), la console si è adattata abbastanza bene a varie situazioni e setup, diventando attualmente uno dei “pezzi forti” della parete attrezzata in salotto.
Sì, la finitura opaca è sempre lì pronta ad attirare qualsiasi impronta, ma tutto sommato la manutenzione è stata più semplice del previsto e anche la ventola superiore, uno dei punti potenzialmente più critici vista la possibilità di accumulare polvere nel tempo, si è confermata una scelta ottimale per l’azienda, una di quelle che ha contribuito a mantenere lo status di “console incredibilmente silenziosa”. Un anno più tardi, Xbox Series X continua infatti a essere sostanzialmente impercettibile anche quando a sfruttarne la potenza sono titoli come i succitati Forza Horizon 5 o Flight Simulator, e a dirla tutta non mi aspettavo che la console potesse raggiungere risultati simili anche con titoli così estesi e incredibilmente soddisfacenti a livello audiovisivo.
Dopo il modello da 1 TB, la famiglia di Schede di Espansione prodotte da Seagate in collaborazione con Xbox si è allargata introducendo le versioni da 512 GB e 2 TB. Sempre costose, per carità, ma decisamente comode per espandere la memoria di archiviazione di Xbox Series X e Series S.
A livello di ecosistema, Xbox Series X si è arricchita con una sfilza di hardware per tutti i gusti, dai controller alle cuffie (incluso l’ottimo headset first-party di Microsoft), passando per le periferiche studiate per i simulatori di guida/volo a dock che, oltre a ricaricare i joypad, sono in grado di “migliorare” il flusso dell’aria e, di conseguenza, il raffreddamento della console. Ce n’è, sostanzialmente, per tutti i gusti, ma la novità più interessante è di sicuro la famiglia di schede di espansione esterne di Seagate, arricchitasi nelle ultime settimane con due nuovi tagli (512 GB e 2 TB) che affiancano quello standard da 1 TB. E se è vero che la console di Microsoft ancora oggi non consente, come succede sulla rivale PS5, di utilizzare degli SSD differenti da quelli di Seagate, è altrettanto vero che la soluzione ideata dal colosso statunitense è molto più pratica e immediata rispetto a quanto fatto da Sony con le memorie NVMe da installare nello slot all’interno della console.
In generale, l’hardware di Xbox Series X ha dato ripetutamente prova di poter sfruttare i 12 TeraFLOPs messi a disposizione dall’APU realizzata da AMD per offrire prestazioni eccezionali, che nei giochi multipiattaforma sono spesso risultati superiori rispetto alla console rivale (si tratti di mera risoluzione nativa o di frame-rate più elevati o stabili, di qualità delle texture o di supporto a feature specifiche). Il bello, se vogliamo, è che si tratta soltanto di un assaggio di ciò che Series X è effettivamente in grado di fare, e in tal senso sono davvero curioso di scoprire cosa riusciranno a creare i team di sviluppo first-party e third-party con qualche anno di esperienza e familiarità in più sulle spalle (e magari senza l'obbligo di supportare anche la generazione Xbox One).
Il software: un sistema operativo in miglioramento
A livello di interfaccia, non si può dire che Microsoft abbia stravolto l’esperienza d’uso dal lancio a oggi. Certo, non sono mancati gli aggiornamenti di sistema, né le migliorie, ma tutto sommato la dashboard di Series X è molto vicina a quella analizzata all’uscita della console, con qualche accorgimento tutto sommato apprezzabile. Se il primo update ufficiale (novembre 2020) ha introdotto un numero maggiore di temi dinamici e una serie di indicatori per comprendere quali siano i giochi che utilizzano tecnologie come Auto HDR o che sono 'Ottimizzati per X/S', è stato solo a marzo 2021 che sono iniziate le vere novità. Col supporto alle cuffie Xbox Wireless Headset, sono arrivate infatti nuove opzioni come FPS Boost che, oltre al già citato Auto HDR, hanno permesso di “trasformare” i giochi retrocompatibili e renderli più attuali senza sforzi per gli sviluppatori, né tantomeno per gli utenti. Xbox Series X è diventata una console perfetta non soltanto per guardare al futuro, ma anche per riscoprire il passato. Bisogna ammettere che da un po’ di tempo a questa parte, Microsoft sembra aver frenato un po’ in termini di espansione del catalogo di giochi Xbox e Xbox 360 compatibili con i nuovi hardware, ma spero che l’evento del ventesimo anniversario possa riservare qualche sorpresa per i nostalgici.
Uno dei difetti che avevo evidenziato maggiormente in sede di recensione era l'assenza di un modo chiaro di visualizzare i giochi attualmente in uso tramite Quick Resume. L'aggiornamento di maggio 2021 ha reso questa feature più comprensibile, ma non ancora "perfetta".
L’update di maggio 2021 ha migliorato il tanto chiacchierato Quick Resume, rendendolo non soltanto più stabile e affidabile, ma migliorando i tempi di caricamento dei giochi “sospesi” e riunendo in un pratico gruppo tutti i giochi che stanno sfruttando questa tecnologia, feature che peraltro avevo suggerito nella recensione originale di Xbox Series X. Nell’anno che ho trascorso in compagnia della console, pur non abusando praticamente mai di quest’opzione (non sono mai arrivato a giocare a sei-sette giochi simultaneamente, per dire), ammetto di aver sentito più volte la mancanza del Quick Resume quando un determinato gioco non supportava tale funzione o se, giocando su PS5, mi accorgevo amaramente di non poter riprendere un altro gioco avviato giorni/settimane/mesi prima senza spegnere quello attualmente in uso. Lo stesso update di sistema ha aggiunto il supporto al passthrough per l’audio, consentendo così ad alcune app multimediali di offrire la migliore esperienza d’ascolto con impianti professionali, e una serie di limitazioni al sistema di parental control per gestire a piacimento i titoli multiplayer negli account riservati ai minori. Un mese più tardi, gli ingegneri di Microsoft hanno aggiunto un sistema in grado di gestire in modo più immediato i gruppi nella schermata principale, e un nuovo sistema in grado di favorire l’accessibilità trascrivendo i messaggi vocali in testo (e viceversa) all’interno dei party.
È nel trimestre finale del primo anno di vita di Xbox Series X che le cose si sono fatte ancora più interessanti: la nuova versione di Microsoft Edge ha aperto le porte per tutta una serie di scenari impensabili fino a poco tempo fa, come l’utilizzo di web-app del calibro di GeForce Now e Google Stadia per giocare in streaming direttamente dalla console. E sì, ciò significa che potete avviare Death Stranding da GeForce Now direttamente sul nuovo browser Edge e giocarlo su Xbox Series X. What a time to be alive! Flash forward a fine settembre ed ecco che, oltre a Dolby Atmos (attualmente disponibile - dietro pagamento - in esclusiva su Series X/S e supportato da una manciata di giochi), Microsoft annuncia il supporto esclusivo a Dolby Vision. Più di cento giochi che supportano l’HDR (anche retrocompatibili, grazie ad Auto HDR) sono ora in grado di sfruttare la tecnologia di Dolby, mantenendo inalterate eventuali feature next-gen come DirectX Raytracing, Automatic low-latency mode e Variable Refresh Rate. La differenza, per quei televisori che supportano Dolby Vision, si vede eccome.
La Night Mode è arrivata con l'ultimo aggiornamento software di Xbox, e consente di attivare una serie di nuove impostazioni utili per chi è solito giocare di notte.
L’ultimo aggiornamento lanciato da Microsoft, quello di ottobre, ha infine portato una serie di novità a lungo attese, inclusa una nuova risoluzione per la dashboard. Limitata a 1080p al momento del lancio della console, l’interfaccia della nuova ammiraglia offre adesso il pieno supporto al 4K con una nitidezza decisamente più elevata e una resa complessivamente superiore, nonostante la disposizione degli elementi e struttura generale siano rimaste di fatto identiche. L’altra novità di rilievo è certamente l’introduzione della modalità notturna, con tanto di opzioni per gestire l’intensità dello schermo, un filtro personalizzabile per la luce blu e un menu da cui gestire la luminosità del simbolo Xbox sulla console e sul controller. La Night Mode non incide chiaramente sulle performance dei giochi o sulle modalità di visualizzazione di film e serie TV, e può essere programmata in modo da attivarsi in momenti specifici della giornata autonomamente.
Altre migliorie minori sono arrivate con una cadenza che definirei soddisfacente, e in attesa di un restyling più moderno (che male non farebbe di certo) dell’interfaccia, una delle novità che attendo con più ansia è la possibilità di effettuare lo streaming direttamente da console, feature che è attualmente disponibile in testing per un gruppo ristretto di utenti Insider. Questa opzione promette di dar vita a scenari interessanti: immaginate di voler provare un nuovo videogame su Xbox Game Pass e di non avere voglia di attendere la fine del download (o di non avere spazio su disco e voler saggiare la bontà del gioco, prima di cancellare eventualmente altro) per provarlo. Xbox Cloud Gaming, integrato direttamente nell’ecosistema di Series X, può offrire la possibilità di scoprire nuovi giochi più rapidamente, un po’ come si farebbe con un film o un episodio di una serie TV su un qualsiasi servizio in streaming come Netflix, Prime Video o Disney+. È certamente uno dei passi per il futuro senza barriere a cui Microsoft sta lavorando ormai da tempo.
I giochi: si raccolgono i primi frutti
Non è un mistero che uno dei punti deboli di Xbox Series X/S al lancio fosse proprio la line-up, priva di grandi titoli esclusivi o di attrattive tali da spingere all’acquisto della console al day-one. Ora, non starò qui a discutere del discorso di “esclusiva” e del fatto che tutti i giochi first-party della casa di Redmond arrivano su PC Windows 10/11, dal momento che la filosofia di Microsoft, piaccia o meno, è ormai chiara da un po’ di tempo e non è destinata a cambiare (semmai sono i concorrenti a correre ai ripari, si pensi a Sony con l’acquisizione di Nixxes e la nuova etichetta PlayStation PC). Bisogna ammettere, però, che al contrario di PS5 ed escludendo momentaneamente Game Pass dall’equazione (ci arriviamo tra un attimo), Xbox Series X non ha offerto grandi motivi per spendere 500 euro nell’immediato.
Orfana di Halo Infinite al debutto del 10 novembre 2020, Microsoft ha faticato un po’ nel proporre dei giochi esclusivi per le sue piattaforme di nuova generazione, e come ho avuto modo di scrivere nel recente Dite la vostra incentrato sul confronto tra le due console, non è che i primi titoli studiati per sfruttare l’hardware di Series X (Call of the Sea, The Medium, entrambi arrivati poi anche sulla console di Sony) siano esattamente classificabili come capolavori. Per raccogliere i primi frutti del lavoro dell’azienda, insomma, è stato necessario attendere fino a luglio, quando Flight Simulator è finalmente arrivato in versione console (e in esclusiva su Series X/S, al contrario di tanti altri giochi first-party): il gioco che sembrava impossibile da adattare, quello che aveva messo a dura prova anche le configurazioni PC più performanti, è stato convertito in modo eccezionale per l’hardware dell’ammiraglia Xbox e ha conquistato una nuova fetta di utenti che si è lasciata ammaliare dalla possibilità di esplorare il mondo restando comodamente seduti sul divano di casa.
Da allora sostanzialmente Microsoft non si è più fermata e, anzi, ha spinto sull’acceleratore. Death’s Door (Voto: 8.5 - Recensione) ha unito uno stile artistico eccezionale a un gameplay che non fa sconti; The Ascent (Voto: 8.5 - Recensione) ci ha colpito con un’atmosfera dalle tinte cyberpunk e qualche idea interessante per il panorama dei action-shooter; Psychonauts 2 (Voto: 8.8 - Recensione) ha dimostrato che nonostante lo stile old-school, gli studi Double Fine Productions non hanno perso il loro smalto: nella versione Xbox Series X (il gioco è disponibile anche su PS4 visto che, prima dell’acquisizione di Microsoft, il progetto era stato sviluppato grazie ai fondi dei fan su Kickstarter, ma non è in programma un’edizione next-gen per PS5), il gioco di Tim Schafer splende davvero grazie al supporto al 4K e ai 60 fotogrammi per secondo. 12 Minutes, il piccolo gioiellino di Luis Antonio e Annapurna Interactive, è arrivato in esclusiva temporale per raccontare una storia misteriosa e accattivante a suon di loop temporali, mentre Forza Horizon 5 di Playground Games è arrivato pochi giorni fa battendo ogni record per la saga grazie al solito connubio tra tecnica e divertimento.
Aspettando la versione Xbox di Age of Empires IV, che come nel caso di Flight Simulator arriverà qualche mese dopo l’uscita su PC per dare agli sviluppatori l’opportunità di adattare il gameplay all’uso con i controller, il prossimo gioco da tenere d’occhio è proprio Halo Infinite, che oggi potrebbe essere definito “uno dei comeback più eclatanti della storia dei videogiochi”. Lo sparatutto di 343 Industries, protagonista del nostro coverage IGN First di novembre, si è mostrato in più di un’occasione nell’ultimo anno e ha persino aperto le porte del suo ecosistema multiplayer al popolo Xbox, divertendo e scacciando via buona parte dei dubbi nati in seguito alla presentazione dell’estate 2020. Halo Infinite sembra un lontano parente del preoccupante sparatutto che ha dato il via a una sfilza di meme sul web e, insieme a Forza Horizon 5, promette di essere una delle proverbiali killer application per la console di punta dell’azienda statunitense. Qualora la campagna si rivelasse effettivamente dignitosa (ve la mostreremo in anteprima tra pochissimo!), il ritorno di Master Chief potrebbe davvero essere uno dei momenti più importanti della nuova generazione appena iniziata.
Xbox Game Pass: l’arma segreta
Impossibile parlare di Xbox e Series X senza citare il servizio attorno a cui ruota l’intera strategia della “nuova Microsoft” guidata da Satya Nadella e Phil Spencer: Game Pass. Nata tra lo scetticismo generale, la piattaforma è cresciuta gradualmente fino a diventare un must per ogni appassionato di videogiochi, complice una politica certamente aggressiva da parte dell’azienda e una serie di mosse decisamente astute che hanno contribuito ad accrescere l’interesse e la percezione generale da parte del pubblico. Xbox Game Pass, senza mezzi termini, è ciò che ha reso più tollerabile l’assenza di grandi esclusive al lancio di Series X e ha evitato che la nuova ammiraglia di Microsoft diventasse solo un costoso soprammobile in attesa dei primi botti.
Oltre a includere tutti i titoli first-party al lancio sul mercato, il servizio in abbonamento ha introdotto gradualmente una serie di iniziative che ne hanno ampliato il valore, si pensi all’aggiunta di tutti i giochi Bethesda al catalogo e l’integrazione con EA Play, che ha permesso di sfruttare tutti i vantaggi della piattaforma di Electronic Arts senza costi aggiuntivi. E poi ci sono le “mosse astute” di cui sopra, tra cui l’inclusione di giochi third-party come Outriders, MLB The Show 21 (probabilmente uno dei casi più eclatanti, vista l’esclusività dei capitoli precedenti su console PlayStation) e più recentemente Back 4 Blood (Voto: 8.2 - Recensione) al lancio, senza sovrapprezzi per gli utenti abbonati.
Questi e tanti altri giochi indipendenti - come quelli prodotti da Annapurna Interactive e Devolver Digital - hanno allietato le giornate di tanti possessori di Xbox (e non solo, vista il crescente supporto a Cloud Gaming), consentendo agli utenti Series X di sfruttare le migliori versioni possibili degli stessi giochi attingendo dalla maggiore potenza hardware offerta dalla console next-gen. Il risultato? Xbox Game Pass ha continuato a crescere senza sosta, attirando sempre più utenti e, crescendo, introducendo sempre più giochi e vantaggi nel suo abbonamento. Impossibile citare tutti i grandi giochi, più o meno recenti, che sono arrivati sul servizio facendosi “scoprire” e provare anche da utenti che, verosimilmente, non avrebbero acquistato un determinato prodotto a prezzo pieno. In tal senso, Xbox Game Pass è stato anche un ottimo strumento di marketing per alcune aziende che, consapevoli del potenziale bacino di utenti a portata di mano, hanno deciso di “investire” proponendo il loro gioco sulla piattaforma al day-one.
La stessa Microsoft continua a puntare con forza su Xbox Game Pass, e se il 2021 è stato un grande anno per il servizio, il 2022 non sembra essere certamente da meno. Con titoli first-party come Redfall e Starfield, esclusive third-party come S.T.A.L.K.E.R. 2 e potenziali nuove acquisizioni da parte del gigante americano, il servizio è destinato a crescere ancora e ancora, superando quelle barriere che da sempre limitano la fruizione del medium a un numero ristretto di potenziali giocatori e ampliando il bacino d’utenza, grazie al cloud, a una nuova fetta di clienti che sarebbe stata impossibile da raggiungere altrimenti.
Xbox Game Pass è certamente un servizio che rende al meglio su Xbox Series X: Microsoft ha lavorato duramente per migliorare la presentazione della piattaforma, la sua presenza nel sistema operativo e l’integrazione, e non è un caso che l’azienda abbia sbloccato, nei mesi scorsi, la possibilità di effettuare il pre-load dei giochi in arrivo su Game Pass giorni prima del loro effettivo lancio. Così facendo, un utente abbonato al servizio può scaricare con tutta calma il gioco che gli interessa e, allo scoccare della mezzanotte, essere pronto a giocare come se avesse inserito il Blu-ray nel vano disco della console, senza prendersi la briga di uscire di casa e recarsi al negozio di fiducia. Un assaggio di quel futuro che su queste pagine è sempre stato sognato e quasi profetizzato, un futuro su cui Microsoft sta puntando con forza e prepotenza, e che su Xbox Series X può essere goduto al meglio grazie a un ecosistema sempre più ricco e studiato attorno al giocatore.
In generale, un anno dopo l’esordio della console di nuova generazione della famiglia Xbox, è evidente che Series X si trovi in una situazione migliore rispetto a Xbox One nello stesso periodo di riferimento, complice una Microsoft che, superata la fase di rifondazione, adesso sta iniziando a raccogliere i frutti del duro lavoro degli ultimi anni sotto la guida di Spencer e soci. Il futuro, in tal senso, non potrebbe essere più roseo per il marchio Xbox: con una scuderia first-party sempre più vasta e ricca di talenti, tanti progetti variegati in sviluppo e un bacino di giocatori sempre più ampio e pronto a lasciarsi conquistare da esperienze diverse e meno tradizionali, ci sarà assolutamente da divertirsi.
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