Update: Sony ha smentito con una nota la dichiarazione di Bloomberg: da quando ha iniziato la mass produzione non ha ridotto le previsioni. Questo messaggio va ovviamente letto nel contesto: potrebbe aver deciso di produrne meno prima di iniziare la mass production. Sony ha anche detto che non ha alcuna intenzione di svelare informazioni relative alla produzione della console, e quindi della eventuale efficenza del processo di produzione.
Secondo un report di Bloomberg verranno prodotte meno Playstation 5 del previsto: Sony contava di metterne sul mercato 10 milioni entro la fine di dicembre e 15 milioni entro la fine di marzo, ora invece si parla di 11 milioni di pezzi entro la fine di marzo.
Secondo il report il problema è il processore custom che equipaggia la PS5, costruito in collaborazione con AMD e prodotto da TSMC con tecnologia a 7 nanometri: il rendimento della produzione sarebbe vicino al 50%, questo vuol dire che ogni due processori prodotti uno non è adatto ad essere utilizzato.
Il report va a nostro avviso preso molto con le pinze: TSMC sta già lavorando a 5 nanometri e non si capisce come possa avere un rendimento così basso su un processo produttivo rodato e collaudato. Tuttavia il rendimento dipende anche da come Sony ha disegnato il suo SoC e da come ha gestito le eventuali abbondanze: nessun processore esce perfetto, lo sappiamo, e proprio per questo vengono aggiunti elementi “di scorta” che permettono di raggiungere le specifiche di target.
Sony non ha rivelato troppi dettagli sul suo processore, al contrario di Microsoft che ha fornito con precisione tutte le informazioni, pertanto non è possibile sapere quante Compute Unit siano effettivamente presenti sul processore. Ufficialmente sono 36, ma potrebbe essercene 40 o 42, proprio perché potrebbero esserci blocchi non funzionanti di riserva. La GPU, e lo si può vedere dalla foto del processore di Xbox, occupa praticamente più della metà della superficie del processore ed è quindi l’elemento più soggetto, per una pura questione di percentuali, ad eventuali problemi.
Disegnare un processore non è semplice: c’è un determinato spazio da sfruttare e sulle nuove console Microsoft e Sony hanno dovuto sfruttarlo al meglio. Ogni elemento “di scorta”, inserito per precauzione, toglie spazio ad un componente attivo che contribuisce ad aumentare la potenza del processore stesso.
Se prendiamo per vero il reportage di Bloomberg, vorrebbe dire che Sony ha fatto previsioni azzardate, ipotizzando un rendimento ben superiore, e ora si trova con un processore su due non utilizzabile. Possibile che una azienda così grande ed esperta, con l’appoggio anche di AMD e TSMC, abbia fatto un errore simile di pianificazione? Lo riteniamo davvero poco probabile.
Una cosa è certa: produrre questi processori, nonostante i 7 nanometri, non è affatto semplice ed è un po’ il motivo che ha spinto Microsoft a creare Series S.
Lo abbiamo scritto in tempi non sospetti: l’operazione Series S, tra tutti i vantaggi che offre a livello di prezzo, permette anche a Microsoft di usare quei processori che non sono utilizzabili su Series X.
Microsoft potrebbe avere avuto lo stesso problema di produzione di Sony, tuttavia al posto di buttare via un processore ogni due prodotti ha deciso di usarlo per la sua console meno potente.
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