Il capo del business dei videogiochi di Microsoft, Phil Spencer, è tornato sulla questione della carenza di chip nel mercato informatico. Il manager ha dichiarato al sito The Wrap che la mancanza di processori ha impedito alla società di portare sugli scaffali dei negozi tutte le console Xbox Series X/S che avrebbe voluto.
Tuttavia, pare che questa non fosse l'unica ragione: "Penso che il problema dei chip sia stato troppo isolato. Non si è discusso, ad esempio, di tutti gli elementi che servono per la realizzazione di una console. Ci sono diversi punti critici a riguardo, una catena di fornitura complessa che va oltre. Per questo, bisogna essere realistici e affermare che lo slittamento nella produzione andrà avanti ancora per i prossimi mesi, sicuramente fino alla fine di questo e del prossimo anno solare". I produttori di console hanno lottato contro la carenza di chip negli ultimi 18 mesi.
La pandemia di Covid-19 ha interrotto le catene di approvvigionamento essenziali e ha visto aumentare significativamente la domanda di dispositivi di gioco, man mano che i paesi hanno implementato misure di distanziamento sociale. In particolare, PS5 e Xbox Series X, così come le nuove schede grafiche RTX di Nvidia, sono stati tra gli acquisti hi-tech che più di altri hanno subito i ritardi, con la maggior parte delle scorte iniziali esaurite in pochi minuti. Takeshi Kamebuchi, direttore responsabile dei semiconduttori di Toshiba, ha detto a Bloomberg: "La fornitura di chip rimarrà ridotta almeno fino a settembre del prossimo anno. In alcuni casi, la domanda di alcuni clienti potrebbe rimanere insoddisfatta fino al 2023".
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