Richard di Digital Foundry ha da poco rivelato tutte le specifiche tecniche della nuova console di casa Microsoft, la Xbox Series X.
Il team di Digital Foundry, infatti, durante una visita nella sede principale di Microsoft situata a Redmond, ha avuto la possibilità di mettere le mani sulla console, indagando sulle sue specifiche.
Partendo dalle basi, Series X monta un processore octa-core basato sull’architettura Zen2, una GPU basata su RDNA2, un SSD NVMe e 16GB di RAM condivisi tra GPU e CPU. Queste sono tutte informazioni che sapevamo già dai leak precedenti, ma ora abbiamo numeri precisi per tutti i componenti.
Tutte le specifiche
Il processore, costruito con il processo produttivo a 7nm+, ha 8 core con SMT (Simultaneous Multithreading), che può essere disabilitato o abilitato a piacimento dagli sviluppatori stessi per ottenere prestazioni migliorate in titoli con motori di gioco ottimizzati per console precedenti, con tanto di clock diversi a modalità.
Ad esempio, con SMT abilitato, la CPU clocka a 3,6 GHz, mentre con SMT disabilitato clocka a 3,8 GHz.
La GPU ha 52 Compute Units (56 dentro il silicio, ma 4 sono disabilitati per aumentare la resa di produzione) con 3.328 Shaders con clock pari a 1.825 MHz, che gli permette di produrre 12 Teraflops di pura potenza (numero incredibilmente alto per essere una console).
Ovviamente la GPU presenta anche un Raytracing accelerato via Hardware come le attuali GPU RTX di NVIDIA.
Qui sotto potete vedere svariati screenshot esemplificativi che mostrano Minecraft con Raytracing su Series X:
La RAM è suddivisa in 10 chip che hanno una bandwith teorica di 14 Gbps, dei quali sei di essi sono da 2GB e quattro da 1GB. Microsoft ha deciso di riservare solo 2,5 GB di RAM per il sistema, in modo tale da lasciarne 13,5 (dei quale 6 sono “ottimizzati” per la GPU) per gli sviluppatori.
Per quanto riguarda la memoria interna, si è optato per un SSD NVMe con velocità di 2,4GB/s in operazioni di lettura/scrittura, il quale renderà possibile sviluppare giochi che ne sfruttino l’elevata velocità per costruire mondi nei quali ci si potrà, ad esempio, muovere più velocemente e con schermate di caricamento più corte.
Inoltre è stato aggiunto un nuovo supporto per memoria aggiuntiva basato su PCIe 4.0 che è stato chiamato “DirectStorage“, introduzione necessaria per via di potenziali problemi prestazionali nel trasferire dati via USB (si potranno ancora usare Hard-Disk esterni via USB ma solo per giochi nativi di Xbox One).
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Per la console sono state inoltre sviluppate due nuove feature, una chiamata “Quick Resume“, che permetterà di sospendere i giochi nell’SSD per poter cambiare tra di essi in pochissimi secondi, ed un’altra chiamata “Dynamic Latency Input“, che mira a diminuire sostanzialmente la latenza di input tra controller, schermo e gioco.
Ma non finisce qui, perché Series X sarà anche completamente retrocompatibile, comprendendo tutta la libreria Xbox One con tanto di upscaling in 4K (nativo) ed HDR forzato anche in titoli che non sono stati rilasciati con una sua implementazione.
Il tutto le permetterà di raggiungere prestazioni simili a un sistema desktop composto da un Ryzen 7 3700X e una NVIDIA RTX 2080, superando di circa 4 volte quelle della Xbox One X (lato CPU).
Xbox Series X sembra veramente promettente, con effettive prestazioni comparabili ad un PC da 700-800€.
Quel che è sicuro è che Sony dovrà più che mai sforzarsi nel rilasciare una console in grado di differenziarsi abbastanza dalla concorrente se vuole evitare una sonora sconfitta sul lato hardware.
Fonte: Digital Foundry
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